Legnano - Al Rugbysound Festival, ieri sera, 11 luglio è andata in scena la storia del punk, ska, rock made in Italy. Uno speciale evento nell’evento che gli organizzatori hanno significativamente chiamato “Punk in castle”. Punkreas, Derozer e Vallanzaska, tre delle formazioni che più hanno influenzato il genere nel nostro Paese, in un’unica storica data sul palco dell’Isola del Castello di Legnano.
Negli anni 90, l’industria musicale, sempre più rivolta ai facili profitti della musica commerciale, venne messa in crisi da un roseo periodo in cui molti artisti indie cominciarono a farsi strada, senza l'aiuto delle grandi case discografiche, registrando con pochi mezzi, mini-album di bassa fedeltà, ma dai testi sinceri e nei propri garage. Distribuendo cassette ai concerti e attraverso le neonate “Fanzine” costruirono delle vere e proprie comunità di fans indipendenti solo attraverso il passaparola. Riuscirono nell’intento di mettere le basi solide di un seguito, basato semplicemente sul mutuo rispetto e un amore condiviso per la musica.
Pochi anni in cui prevalse tra le major un leggero stato confusionale nella scelta di investimento tra formule preconfezionate e sicure, e fenomeni Indie genuini nascosti nei meandri della provincia. La sintesi di quel periodo che all’estero ha fatto nascere gruppi come Nirvana, Radiohead o Pearl Jam, in Italia è ben rappresentata dalla line-up della penultima serata del Rugbysound 2024 al castello.
Sono i Vallanzaska ad aprire le danze. La Ska Band che ha fatto ballare l'Italia e ha portato un irresistibile mix di ska, punk e reggae sui maggiori palchi del bel paese. Anche stasera hanno riproposto i loro testi ironici e satirici, spesso incentrati su tematiche sociali. Divertenti ma non per questo meno incisivi con la loro Piramide di “Cheope" e "Spaghetti Ska" che hanno di fatto infiammato la serata. Una musica, caratterizzata da ritmi veloci, ottoni esplosivi, e liriche rap per nulla scontate.
Subito dopo è stato il turno dei Derozer. Direttamente da Vicenza, vero punk, since 1989! Hanno la fortuna di avere nel loro repertorio brani diretti e crudi, che parlano di vita quotidiana, problemi sociali e ribellione, ma anche e soprattutto dei veri e propri inni generazionali: "Alla nostra età" e "Branca Day", rappresentano la spensieratezza di un periodo che per i veri Punk non ha durata. Un repertorio che grida al mondo la propria voglia di non subire la vita ma di aggredirla a muso duro con spirito positivo e con un tocco di irriverenza.
Gli ultimi a salire sul palco sono i padroni di casa. Sì, perché il gruppo dei Punkreas nasce a pochi chilometri dal castello di Legnano. E’ in quel di San Lorenzo di Parabiago che Cippa, Noyse e co. muovono i primi passi della loro carriera. Fino alla flagrante esplosione di successo nel 1995. Anno in cui pubblicano “Paranoia e potere”, l’album che li pone come una delle band più importanti del panorama Punk italiano. Il resto è storia. Album e tour in rapida successione, fino a gennaio 2023, quando viene pubblicato l’ultimo lavoro Electric Déjà-Vu, che li conferma nuovamente in giro per l’Italia fino a questo 2024. I Punkreas hanno sempre avuto una forte connotazione politica nei loro testi, affrontando temi come l'antifascismo, la lotta alla globalizzazione e i diritti civili, mentre attraverso il loro suono potente e una presenza scenica travolgente, sono riusciti a mantenere viva l'attenzione del pubblico, che anche questa sera, ha cantato ogni parola di "Acà Toro", "Canapa", e “la canzone del bosco” a squarciagola. Insomma, si sono guadagnati a pieno titolo i gradi da “Headliner” della serata con uno show coinvolgente ed energico, “alla vecchia maniera”.
I tre concerti hanno mostrato differenze e peculiarità specifiche nelle singole produzioni, ma nel contempo hanno messo in luce un unico denominatore comune Punk , anche se esercitato in modi e con diversi stili, ritmi e tipi di messaggio. A fine serata resta il sapore di aver vissuto l’esperienza una grande serata di tre band che hanno definito un’era e che hanno rappresentato una voce alternativa, offrendo una colonna sonora per chi allora, cercava qualcosa di diverso, ma che ancora oggi dà la prova, di funzionare ancora alla grande.
TESTO / FOTO : Matteo MANDELLI #assefocale
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